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I Primi Trent'anni

Nato nel 1967, con ilnome di Coro Alpino Sandonatese, il Coro Monte Peralba ha assunto,con il tempo, una propria  identità artistica eculturale, riconosciuta anche all'estero. La sua è una storiadi un gruppo di persone, unite dall'amore  per il canto popolaree per la montagna, che non ha perso il sapore delle origini, quandola spontaneità e la semplicità sostituivano in buona parte la perizia vocale e creavano comunque emozione negliascoltatori. Cantare e cantare assieme è un modo di raccontarela propria esperienza, la propria visione del mondo, la gioia e ildolore di tutti. Cantare e raccontare: il Coro Monte Peralba sta inquesto  binomio, che diventa in  fretta proposta culturale.Il repertorio, partendo dalla tradizione, si allarga progressivamentealla ricerca di nuove proposte, di nuove sonorità, di nuovitemi.

Gli inizi si rifanno ai forti legami con la terra di origine, con ilPiave, fiume sacro e sconsacrato tanto spesso dalla violenza.
Origini forti, per l'aspra memoria di una terra amara, che ha impostofatica e povertà, ma ha anche alimentato solidarietà, tenerezza e persino eroismo. Ed è questo che raccontano i canti deiprimi repertori, elaborati assieme al maestro Vincenzo Vallese, impegnato a interpretare non solo le attese di un pubblico,sempre più fedele, ma anche i desideri dei coristi, che partecipano con passione alla creazione della proposta musicale.Caratteristica del Coro è questa "partecipazione corale" di tutti i componenti alla progettazione del repertorio e alla realizzazione delle diverse iniziative.  

Dopo il primi concerti casalinghi, si tentano lepiazze di grandi città, come Padova e Venezia; si saggiano i primicontatti  internazionali, come il Festival di Crusone, e si fanno iprimi confronti con ambienti musicali, come la Valle d'Aosta. La  sintesi dei primi dieci anni di attività è ben rappresentata dal primodisco, che viene accettato con calore ed entusiasmo, a  conferma che ilcoro è riuscito a intavolare con il pubblico un dialogo coinvolgente eatteso.

Lo stile comunicativo e la base organizzativa sonoormai consolidati, il che permette di tentare altre strade.  La primatournée in Germania nasce dall'esigenza di potenziare i legami con iveneti emigrati e nello stesso tempo è frutto del successo ottenutodalla prima incisione. Si parte carichi di entusiasmo,  ma anche con laconsapevolezza di andare a portare una proposta musicale ad un pubblicoesperto  ed esigente. Salisburgo, Bad Reichenall in Baviera, Geselkirkenin Germania, La Calamine in Belgio.  Queste città entreranno neldizionario confidenziale del coro, ma al primo impatto rappresentano  nomi piuttosto preoccupanti. I risultati sono eccellenti: la gentecapisce le storie che il Coro racconta,  le segue, le vuole riascoltare,si sente partecipe, applaude senza formalismi, con grande calore.
Letournee all'estero diventeranno una delle attività più incisive delCoro Monte Peralba, che si qualificherà come canoro ambasciatore dellacittà di San Donà e animatore di scambi culturali sempre più intensi esignificativi.

E’ nella ricorrenza del cinquecentesimo anniversariodella fondazione di S. Donà nel 1979, che il Coro avvia un'altra seriedi iniziative che ne caratterizzano la storia e la fisionomia. Inquella occasione il Coro organizza un primo  meeting di canto popolare,cui partecipano numerose formazioni. Da allora le rassegne sandonatesidi canto popolare si susseguiranno con una certa frequenza.L'ospitalità sarà estesa anche a formazioni straniere.  Per offrire alpubblico la cultura musicale di altri paesi. Impegno organizzativonotevole. Ci si trova assieme  per cantare e raccontare, nellaconsapevolezza che ognuno ha storie originali da proporre. E il CoroMonte Peralba  impara ad ascoltare. Il piacere dell'ospitalità diventaimpegno, scelta di dare spazio e voce agli altri. Organizza e gestisceuna casa per ferie in montagna.

Le tournee annuali, ad esempio, cambiano di segno ediventano sempre più occasioni di confronto, di riflessione, di ricercae scoperta del ricco patrimonio della storia e della cultura europea,con i suoi brillanti successi e con le sue tragedie. La visita al campodi concentramento di Dachau, il Coro non ha avuto la forza di cantarepensava a ben altro. I ricordi aumentano. L’album di famiglia siarricchisce. L'autonomia logistica delle trasferte è uno dei puntiforti dell'organizzazione: il Coro non si deve mai trovare a corto diviveri e di vino, tantomeno di allegria e di stanchezza.

Nel 1983 il maestro Vincenzo Vallese lascia la direzione del Coro.L’incarico viene affidato ad un giovane corista Bernardino Zanetti chesta terminando gli studi di conservatorio in organo e direzione corale.Un passaggio di eredità, che comporta un periodo di assestamento.Esperienza e maturità artistica sono tali da consentire la proposta diobiettivi più ambiziosi, sia sul piano della vocalità che su quello del repertorio. Si punta ad un potenziamento dei bagaglio tecnico,adottando un nuovo metodo di lavoro, i cui risultati non si fannoattendere. La seconda incisione del Coro registra chiaramentel'evoluzione tecnico-artistica della formazione: si selezionanoarmonizzazioni più moderne e si apre il repertorio aprendo all'America,alla Francia e alla Spagna. Resta portante il filone tradizionale, male nuove proposte musicali del complesso lo avvicinano alle nuovegenerazioni.

La tournée del 1985 risponde a questo rinnovamento: il coro si fapromotore non solo della cultura del canto ma anche del lavoroartigianale, dell'arte e della buona cucina veneta. Le TV belga efrancese trasmettono concerto e mostra, interviste e valutazioni, dandoalla manifestazione un notevole risalto.

La vocazione internazionale, ambiziosa e ricca di soddisfazioni, non fadimenticare le amicizie di casa. I bambini de la nostra famiglia diCaorle sono quelli cui non si fa mai mancare una visita e un concertodurante il soggiorno estivo. Con grande disponibilità si rispondesempre alle richieste di amici, associazioni, enti pubblici, quandorichiedono la partecipazione del Coro a qualche manifestazione. E avolte non solo per cantare ma anche per lavorare magari in una comunità. E se si tratta di fare due ore di marcia per portare gioia e allegriaai quindici abitanti di Val Codera, si va anche perché una buonasgambata è quanto di meglio serve per la respirazione, consigliata dalmaestro Zanetti. Mantengono il medesimo spirito le lezioni concerto cheil coro tiene da anni nelle scuole inferiori di San Donà e dintorni,allo scopo di diffondere presso i giovani la conoscenza e l'interesseper il canto popolare e l'impegno musicale. Tutto ciò si realizza consuccesso nei concorsi interregionali di canto corale fra le scuolemedie altro notevole impegno organizzativo per il Coro.

Durante la tournée del 1986, il Coro approda a Strasburgo e riceve unaspecie di battesimo europeo ufficiale: viene ricevuto nella sede delParlamento Europeo, per uno scambio di targhe con Marcel Rudolffsindaco della città e senatore francese. A settembre nel Duomo di SanDonà viene ospitato il coro francese "Ensemble Vocale Universitaire deStrasburg. Una bella occasione per tutta la cittadinanza.

Nel 1987 il Coro effettua una nuova tournee in Europa. Per unaformazione amatoriale, vent'anni sono davvero tanti, soprattutto se sipensa alle numerose presenze ininterrotte di cui il coro può vantarsi.L'occasione è da celebrare con una gita premio a Salisburgo e BadReichenall, anche se sarà la serata del 30 ottobre 1987 a consacrareufficialmente alla storia l'evento. Un anno dopo si firma la terzaraccolta registrata. La selezione risponde a due esigenze: unatecnico‑artistica, per evidenziare le qualità espressive raggiunte dalcoro; una culturale, per aver voluto dare voce a molte esperienze diderivazione diversa, a differenti linguaggi, per promuovere latolleranza e la solidarietà tra i popoli.

E’ questo, del resto, il messaggio che il Coro ormai porta per ilVeneto, l'Italia e l'Europa, instaurando legami di amicizia, disimpatia, che si conservano e rinnovano anno dopo anno. Ormai letournée assomigliano sempre più a rimpatriate tra amici, che hanno nelconcerto il loro momento di maggior calore, ma si esprimono anche inmostre, in lotterie, in feste dell'accoglienza e dell'amicizia, oltreche in ricevimenti ufficiali. In Germania, come in Francia, il climache si crea attorno al coro ha sempre la temperatura dell'amiciziacalda, della simpatia generosa, della convivialità allegra, in cuifinalmente liberare, al di là della bacchetta del maestro, la voglia dicantare per il piacere di stare assieme, di conoscerci e di ricordare.

Una nuova registrazione, la quarta, riceve accoglienza generosa. Itesti dei canti sono riprodotti in più lingue. Sembra che il nuovo looktecnico‑artistico incontri i favori del pubblico, il che è un ottimostimolo per i coristi a dare il meglio.
I 25 anni, che cadono nel 1991,sono celebrati con una serie di concerti significativi, tra cui quelloa Loreto. L'annuale tournée prende l'avvio da Villeneuve, in Valled'Aosta, per toccare Ginevra, Hoffemburg, Laar. L’anniversario veneinoltre sottolineato da una grande mostra fotografica, che vede lapartecipazione di un numeroso pubblico di amici e di
appassionati dicanto popolare. Questa amicizia si consolida ancora una volta nelricordare Cesco Battistella che per molti coristi allora ragazzidell’Oratorio è stato un educatore ai veri valori della vita vissuticon gioia e allegria. Il continuo studio tecnico artistico del MaestroBernardino Zanetti e la fedeltà nel promuovere l’attività corale vienepremiata nell’ottobre 1996 dal circolo culturale e musicale EnricoSegattini che gli riconosce con merito l’attività svolta a favore dellamusica.

Oggi, a trent'anni il Coro Monte Peralba presenta la freschezza disempre, accompagnata da una certa maturità rassicurante. Quando ci sitrova attorno a dei valori semplici e importanti, si possono fare dellecose notevoli.
Con questa convinzione il Coro realizza una nuovaregistrazione proponendo i canti più significativi della nostra culturapopolare veneta. Sono storie che vengono da molto lontano e portano1ontano, come il fiume che nasce dal Monte Peralba e corre verso ilmare, convinto che senza il suo apporto il mare non potrebbe reggere ilsogno di chi ha altri orizzonti da scoprire. Questa è la nostra piccolaconvinzione: se è vero che la scoperta del mondo è conclusa, vorremmocontribuire con il nostro canto alla scoperta delle infinite armoniedell'uomo.



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credits: Dacos Sistemi